Ossessioni e compulsioni

Il modello breve strategico è ad oggi considerato la “best practice” per il trattamento di disturbi ossessivi e compulsivi, riportando l'87% dei casi risolti con una media di sole 7 sedute.

I disturbi che rientrano in questa categoria sono:

 

 

1) Disturbo ossessivo 

Si manifesta con pensieri intrusivi, sottoforma di parole o immagini. La persona diventa progressivamente vittima delle ossessioni, che possono arrivare a bloccarle completamente la vita.

Le ossessioni possono manifestarsi nel pensiero o nell'azione: si tratta di due situazioni diverse che prevedono pertanto trattamenti differenti.

La tentata soluzione principale messa in atto di fronte alle ossessioni consiste nel tentare di scacciare i pensieri o le immagini.

Questa strategia non funziona, perché pensare di non pensare è già pensare.

 

 

2) Disturbo ossessivo-compulsivo 

Esistono casi in cui la persona risponde alle ossessioni mettendo in atto dei rituali, atti a:
- riparare a qualcosa che è accaduto (lavare più volte le mani dopo aver toccato qualcosa ritenuto sporco per evitare di contaminare se stessi o gli altri, ecc.);
- prevenire che accada qualcosa di negativo (controllare più volte che tutte le porte siano chiuse prima di andare a letto, ecc.);
- propiziare che accada ciò che si desidera (indossare una specifica maglia per affrontare situazioni particolari pena l’impossibilità di farlo, ecc.).

La persona è consapevole dell’irragionevolezza delle proprie azioni ma non riesce ad evitare di metterle in atto: non può più farne a meno, il rituale diventa incoercibile.

In alcuni casi, viene coinvolto anche il proprio sistema familiare, che diventa vittima esso stesso del disturbo ossessivo-compulsivo.

 

 

3) Dubbio patologico

Il dubbio è uno stato soggettivo di incertezza che emerge quando ci troviamo di fronte a due possibilità che presentano aspetti positivi e negativi. Di per sé si tratta di una situazione normale e anche funzionale per prendere decisioni importanti.
Quando però la persona viene continuamente invasa da domande e dubbi, non riuscendo ad accettare che non può trovare una risposta certa sotto tutti i punti di vista, si innesca il cosiddetto dubbio patologico: ogni domanda richiederà la ricerca di una risposta che, a sua volta, produrrà una nuova domanda, seguita da un tentativo di risposta, in un loop potenzialmente senza fine.
Gradualmente la persona rimane imprigionata in un labirinto fatto di domande e risposte, senza riuscire a trovare la via d'uscita.